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Addio Cile? No! Arrivederci!

Ed ecco arrivato gennaio. Solitamente questo mese simboleggia l’inizio di qualcosa che nasce; ma questo nuovo anno, per noi, segna la fine di una meravigliosa avventura durata più di sette mesi. Oggi, 12 gennaio, si conclude il contratto che ci ha legati (con amore profondo) a Start-Up Chile.
Non vorremmo rischiare di essere troppo scontati, ma permetteteci di dire: “Sembra Ieri”.

 

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Il Team

 

Sembra ieri quel giorno in cui partivamo da Bologna e sembrano ancor più vicini, nei ricordi, tutti gli stupendi istanti passati in questo fantastico paese.
In Cile siamo arrivati a giugno e ci siamo messi subito all’opera per portare la nostra idea in auge nella capitale. Ovviamente questo non è stato privo di difficoltà, pensate ad esempio alla barriera linguistica, ma ci siamo difesi molto bene e siamo riusciti a venirne fuori nel migliore dei modi. La nostra LocalJob è ora ufficialmente presente in Cile e, piccola curiosità, nella prime due settimane della sua vita Sud Americana, è riuscita ad accaparrarsi più di 150 professionisti solo per quel che riguarda gli insegnanti di lingue.

 

Jardin Mapulemu

Veduta di Santiago da “Jardin Mapulemu”

 

L’acceleratore d’oltre oceano per noi non è stata solo una splendida occasione per riuscire a capire come rapportarci con un mercato completamente differente, abbiamo anche avuto l’opportunità di stringere amicizie e avere esperienze mirabolanti. Per questo vogliamo ricordare la nostra storia come se fosse stata composta da tre principali capitoli: Lavoro, Amici e Cibo.

Parte Uno: L’eccitante Esperienza Lavorativa

Essere immersi nell’ecosistema che il Corfo, ente governativo cileno, sta sviluppando nel paese è qualcosa di grandioso. Due sono le principali motivazioni che ci portano ad affermare questo.
In primis ogni giorno ti puoi confrontare con persone provenienti da tutto il mondo, persone con mentalità e pensieri diametralmente opposti al tuo. Questo ti fa ovviamente crescere a livello lavorativo e ti permette di avere un’infinità di individui che, essendo nella tua stessa barca, sono pronti a darti una mano con un consiglio, un’idea o una soluzione. Si crea così un network di imprenditori dal quale è sempre possibile attingere per una “buona pesca”.

Rocio Fonseca intervista Satya Nadella

Rocio Fonseca intervista Satya Nadella

In secondo luogo troviamo l’opportunità di partecipare ad eventi a dir poco importanti che, senza SUP (Start-Up Chile), sarebbero impossibili da vivere di persona. Giusto per citarne due, possiamo dire di essere stati presenti al talk tenuto da Satya Nadella (CEO di Microsoft) e, grazie anche alla nostra Ambasciata, siamo stati invitati al Foro Económico Italia-Chile 2015, in cui il primo ministro italiano Matteo Renzi ha firmato, insieme alla presidentessa cilena Michelle Bachelet, la convenzione sulla doppia imposizione.

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Matteo Renzi e Michelle Bachelet al Foro Económico

Importante è anche il meccanismo con il quale l’acceleratore ti introduce all’environment economico del paese; esso ti permette di toccare con mano, o addirittura organizzare, qualcosa di concreto che sia utile realmente alla comunità. È stato il caso di ImpactON, l’hackathon in cui abbiamo partecipato come organizzatori e mentor, il quale ha annoverato, tra i suoi vincitori, quella che sta diventando una promettente startup di successo: ReciclApp.

Parte Due: Gli Amici indimenticabili

Cosa è un’avventura senza un gruppo di amici fenomenalpazzi? Ovviamente noi ne abbiamo trovati parecchi ed abbiamo passato con loro dei momenti indimenticabili.

 

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Iñatzio – Best Chilean Ever

Un posto di diritto nel nostro cuore spetta ad Ignacio del team Slice. Iñatzio (come ribattezzato) ci ha fatto girare in lungo ed in largo il Cile (e non solo), ci ha aiutato in ogni pratica burocratica ed è stato il nostro traduttore ufficiale in questi mesi; in una semplice frase “ci ha sopportati supportati.”. 😀

Un ringraziamento particolare va anche a Ben e Lauren che ci hanno permesso di passare il nostro primo Natale in piscina!

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35 gradi! Natale? :-O

È stato veramente strano ma stupendo vedere, per circa due mesi, gli addobbi natalizi con le persone che camminavano in t-shirts e shorts. Magico direi.
Ma alla fine possiamo dire di aver trovato un numerosissimo gruppo di amici sul quale fare affidamento per ogni evenienze e coi i quali carretear (far festa) ogni qual volta serviva “ricaricare le batterie”. Impossibile citarli tutti e impossibile citare anche tutti i luoghi in cui abbiamo passato del tempo insieme.
Sì! Impossibile! Ma giusto giusto uno vale la pena di nominarlo: Pichilemu. Qui, anche grazie a Raphael di RockHeine, abbiamo costretto convinto il nostro Riccardo a surfare tra le onde del bellissimo oceano Pacifico!

Parte Tre: Il Cibo 😀

Ultimo ma non ultimo: il Cibo!
Lo si sa, noi italiani siamo molto esigenti quanto si parla di mangiare ed anche all’estero rimaniamo tali. In Cile non abbiamo trovato la cucina alla quale siamo abituati, ma comunque dobbiamo dire che le materie prime sono praticamente squisite.

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La Vega Central

Nel mercato principale infatti, chiamato La Vega Central, si possono trovare frutta ed ortaggi incredibilmente buoni a prezzi pressoché stracciati (per dirne una, siamo riusciti a comprare un kilo di pomodori a 0,30 € considerando il tasso di cambio). Questo ci ha permesso di iniziare la nostra missione di “conversione”, alla cucina italiana, dei nostri amici provenienti da ogni angolo del globo!

 

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Cucina italiana in Cile

Ovviamente il tutto è stato accolto di buon gusto, anzi… …possiamo proprio dire di essere riusciti a conquistare più e più volte i palati stranieri. Insomma, ci siamo fatti valere!
Di certo non ci siamo tirati indietro per quel che riguardava provare le specialità che questa terra aveva da offrirci. Proprio per questo vorremmo ringraziare:

  • Le Chorillanes;
  • Ogni goccia di Chicha;
  • Gli Italiani “Asta April”;
  • Le Sopaipillas;
  • Le Piscolite;
  • Gli immancabili Palta (Avocado);
  • Il Pastel de Choclo;
  • …e penso la lista sia troppo lunga per continuare…

 

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Tipicità Cilene

 

La nostra esperienza culinaria è stata sopraffina quindi!
Ah, in lista non ho citato gli immancabili Asado! In pratica, dietro a questa strana parola, si nasconde il concetto di grigliata che però in spagnolo dovrebbe essere Parilla; ma dopo tutto questo tempo vissuto qui, abbiamo capito perché hanno avuto la necessità di cambiare la parola. Un Asado è una Parilla che “s’ha da fare“; infatti, che ci siano -15 o +40 gradi, i cileni prendono il carbone e preparano il loro Quincho (lo spazio atto a cucinare e consumare le prelibatezze cotte sul fuoco) senza alcun timore verso le intemperie.
Cosa dirvi quindi? Se non per il lavoro, se comunque non conoscete nessuno… …almeno per il cibo, un giretto qui lo potete fare.

Concusioni

Tirando le somme, l’avventura cilena è stata qualcosa che ci ha regalato molto più di quello che ci aspettavamo (sotto qualsiasi punto di vista). Questo è il motivo per il qualche i nostri cuori stanno soffrendo al solo pensiero di tornare in Italia, ma…

 

Ma non è detta l’ultima parola! le prospettive di crescita per LocalJob in Sud America sono positive e, udite udite, il governo Cileno ha architettato un ulteriore programma per giovani aziende, programma chiamato Start-Up Chile Scale. Quest’ultimo è un primo vero investimento che cerca di far stabilire fisicamente le startup in Cile, il requisito è infatti l’apertura di un’azienda localizzata in questo paese.
Perciò, tornati in Italia, vaglieremo anche questa opzione e, se le nostre valutazioni saranno positive, non mancheremo di tentare l’accesso a questo ulteriore programma.

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Ehm?

Quindi:
Chi Chi Chi! Le Le Le! Viva Chile!!!
Arrivederci Cile!