Con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, tutti i professionisti si sono dovuti aggiornare a questo metodo di fatturazione innovativo. Due degli elementi che a volte traggono in confusione riguardano la data di emissione e la data di invio.
Fattura elettronica: regole generali di emissione e di invio
La fattura elettronica riprende le regole esistenti nella fatturazione classica ed è regolamentata dalla stessa legge che ne disciplinava le modalità, ma ci sono alcune novità.
Di regola la fattura è considerata emessa solo nel momento in cui viene accettata dal Sistema di Interscambio. In base alla legge si hanno 24 ore dalla data di emissione per inviarla.
A seguito di numerose problematiche che hanno riguardato i professionisti che la devono utilizzare, dal 1° Luglio 2019 è previsto che la fattura vada emessa entro 10 giorni dal termine della prestazione o dell’operazione. La data della fine del servizio deve essere riportata nella fattura. Tale data può coincidere o con il giorno di cessione del servizio o con la data nel quale viene pagato in parte o nella sua totalità la prestazione.
Immediata, differita, triangolare: tre situazioni diverse
Esistono tre modalità che denominano il tipo di emissione e di conseguenza i tempi di invio: immediata, in differita e triangolare.
Nel primo caso, quello previsto dal 1° Luglio 2019, la fattura è emessa entro 10 giorni, anche se sarà riportata la corretta data sulla stessa. Nel caso la fattura è emessa nello stesso giorno in cui termina il servizio, va indicata solo la data di emissione.
La fattura differita invece va emessa entro il 15° giorno successivo e può essere utilizzata nel caso di cessione di beni, tenendo conto dei tempi di consegna e spedizione, come riportato dai documenti dell’operazione tra i soggetti coinvolti.
In quella triangolare, riservata allo scambio di beni verso un soggetto terzo, la fattura è emessa entro il mese successivo alla consegna o alla spedizione.
Eventuali problemi e sanzioni della Fattura Elettronica
Fino alla data del 30 Giugno 2019, i professionisti che effettueranno errori circa la data di emissione di di invio non incorreranno in sanzioni, se non quelle già previste dal codice che regolamenta la materia. Se la data corrisponde alla liquidazione dell’Iva vi sarà una penale del 20% del valore della fattura, specie se concorre al trimestre successivo.
La registrazione delle fatture deve essere annotata sul classico registro nell’ordine in cui sono state emesse con i termini stabiliti.
In tal modo è possibile emettere una fattura elettronica entro questi termine, anche se la data di emissione è precedente. Sarà comunque onere del professionista riportarla nella fattura come specificato nel paragrafo precedente e seguire attentamente le istruzioni riportate.