Questa settimana conosciamo La Casa di EVO, associazione nazionale senza scopo di lucro che unisce un insieme di altre associazioni locali che da anni lavorano nel settore della manutenzione e installazione di impianti termici.
A raccontarci questa realtà è Mario Colasanti, idraulico romano, uno dei soci fondatori della Casa di EVO e dell’ A.I.M.I di Roma (Associazione Italiana Manutentori Installatori) all’interno della Casa di EVO.
Ciao Mario, raccontaci meglio di cosa si occupa La Casa di Evo e a chi è rivolta?
La Casa di EVO si rivolge ad aziende di manutenzione ed installazione di impianti elettrici e idraulici.
Tramite le associazioni affiliate facciamo attività di informazione e formazione ai nostri associati, sia teorica che pratica, siamo in continuo aggiornamento sulle ultime normative e aiutiamo i nostri professionisti ad accentuare la loro competenza e qualificazione.
Inoltre otteniamo convenzioni e sconti per i nostri associati con diversi fornitori di materiale, ma anche compagnie assicurative, distributori di benzina, ecc.
Com’è nata la collaborazione tra tutte queste associazioni?
Come vi siete conosciuti?
E’ stato Facebook a farci unire, io sono sempre stato molto attivo sulle pagine e i gruppi Facebook con l’ A.I.M.I e hanno cominciato a contattarmi altre associazioni. Nell’ottobre del 2013 dopo vari contatti con Mario Salvai (oggi segretario nazionale), insieme ad altre associazioni è iniziata l’avventura sfociata nell’evento fieristico più prestigioso del nostro settore M.C.E (Mostra Convegno expoconfort) dove oltre che farci conoscere dai colleghi abbiamo organizato il 1° convegno nazionale Idraulici d’Italia. Dopo questo eveto abbiamo deciso di far nascere in maniere ufficiale la Federazione nazionale “La Casa di Evo”, per la precisione il 22 novembre 2014.
Cosa vi differenzia dalle altre associazioni di categoria più conosciute?
Le nostre associazioni sono tutte composte da idraulici ed elettricisti, non ci sono dirigenti.
Conosciamo i problemi reali e vogliamo risolverli subito; in altre realtà la risoluzione di un problema avviene molto più lentamente. Lavoriamo in prima persona per risolvere i problemi dei nostri associati, noi operiamo sul campo, le altre associazioni un po’ meno.
Quali sono i problemi principali per gli installatori?
Sicuramente la crisi di questo periodo non sta aiutando, ma penso che il problema principale sia l’assenza di rispetto tra noi installatori, ci vorrebbe più collaborazione. In pochi rispettano le norme, abbassando sia i prezzi che la qualità del lavoro, in questo modo compromettono il nostro mestiere. Le regole sono fondamentali perché fissano dei paletti importanti, molte volte mi è capitato di rifiutare un lavoro perché non mi piacevano le condizioni alle quali avrei dovuto farlo.
C’è chi ignora normative, aggiornamenti e certificazioni perché pensa di sapere tutto, mentre altri lo fanno per fare i loro interessi. Le nostre associazioni aiutano i regolari, chi rispetta le norme e non vogliamo avere a che fare con chi non è in regola, sono loro che rovinano il nostro mestiere e paradossalmente sono anche quelli che si lamentano più di tutti.
Da luglio 2004 con la delibera n. 40/04 (che approva nuove disposizioni per la messa in sicurezza di impianti a gas) la situazione è migliorata un minimo, e l’informazione sta aumentando, ma c’è ancora molto da fare.
Per sapere come vivono il rapporto con il mondo del fai da te e dei tuttofare, i casi più particolari successi a Mario e l’evoluzione della Casa di EVO seguite la seconda parte dell’intervista mercoledì prossimo.