Il Podcast è sempre più utilizzato sia dai consumatori che dai professionisti per creare e diffondere contenuti per il proprio pubblico di riferimento. Abbiamo incontrato Spreaker, che con circa 5 milioni di utenti e 27 mila podcaster, si configura come la migliore piattaforma web di podcast.
Spreaker è la piattaforma di podcast che unisce alcune caratteristiche della radio con l’interazione dei social network. Chiunque, in pochissimo tempo, può creare il suo “programma” ed i suoi palinsesti personalizzati. Molti consulenti e giornalisti ma anche aziende e professionisti utilizzano i podcast, ed in particolare Spreaker, per comunicare con il proprio pubblico di riferimento e trasferire loro della comunicazione di valore. Ci siamo fatti raccontare tutto da Tonia Maffeo Head of Community and Marketing di Spreaker.
Ci potresti spiegare, brevemente, come funziona Spreaker?
Spreaker è un’app che permette a chiunque di creare una radio o un podcast da casa o da qualunque altro posto, l’importante è avere un dispositivo connesso a internet e un microfono e in pochi click è possibile dar vita ad un contenuto audio, in diretta o registrato. Una volta creata la radio o il podcast è possibile distribuirlo automaticamente su altre piattaforme, come Youtube o iTunes e ovviamente sui social e tenere anche traccia di chi ti ascolta grazie alle statistiche offerte dalla piattaforma.
Qual è il principale target di riferimento di Spreaker e quale bisogno soddisfa?
Il target è molto ampio. I podcast stanno diventando sempre di più anche in Italia. Dal consulente di marketing, al giornalista, dall’editore all’azienda che investe nel content marketing. I podcast sono un nuovo modo di comunicare che data la loro facile fruizione sta prendendo sempre più piede.
Spreaker si posizione anche come “sostituta” della radio. E’ corretto?
Non direi come sostituta, bensì come alternativa. Noi abbiamo creato un prodotto grazie al quale chiunque può crearsi la propria radio, ma anche le stesse radio tradizionali possono usufruire della piattaforma per la condivisione dei loro contenuti in versione on demand ad esempio. Proprio per questo non parlerei di una sostituzione ma di un’integrazione. Spreaker offre contenuti indipendenti, oltre ad una tecnologia che facilita l’esperienza di ascolto anche per quei contenuti mainstream che si trovano sulla nostra piattaforma.
Com’è strutturato il vostro modello di business?
Il nostro è un modello “freemium” + advertising. Gli utenti ci pagano una fee se vogliono avere accesso a dei pacchetti più professionali o possono decidere di utilizzare la piattaforma nella versione gratuita. L’advertising invece è presente sia nella parte grafica, con pubblicità sul sito, sia nella versione audio, anche se quest’ultima funzione è al momento rilasciata solo nel mercato americano, che è quello nel quale attualmente si investe di più.
La vostra piattaforma è utilizzata anche come canale formativo oltre che di intrattenimento? Come vedi il futuro di questo comparto all’interno del vostro business?
Questo è uno dei settori nei quali abbiamo notato un maggiore crescita negli ultimi mesi. Molti consulenti o aziende che hanno una mission in ambito “educational” stanno investendo nel podcast. Esso, infatti, appare lo strumento perfetto per acquisire nuove conoscenze mentre si fa altro senza dover avere il supporto visivo o dover essere connessi ad internet. Tutte queste caratteristiche fanno si che chi ha l’esigenza di trasferire un’insegnamento – qualunque esso sia- , sceglie il podcasting come mezzo di diffusione del contenuto stesso.
Quali sono, a tuo avviso, gli scenari futuri? Gli utenti della radio si “sposteranno” verso il podcast?
Il podcast è qualcosa di molto più intimo, di meno urlato, che ha una struttura di contenuti totalmente diversa e che non si confà alle logiche di mercato della radio, soprattutto se pensiamo alle radio di flusso. Le due realtà quindi rimarranno secondo me molto ben distinte, da una parte la radio con la sua programmazione e le sue tematiche, dall’altra i podcast con tutto un nuovo scenario di contenuti da sperimentare.