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L’affascinante storia del frigorifero, tra bimbe scomparse, ghiacci e geni del calibro di Einstein.

Continua il nostro quiz LocalJob #AntichiStrumenti. Il protagonista della scorsa settimana è un elettodomestico che ha a che fare con la scomparsa di una bimba, con i ghiacci, con Einstein e con la General Motors. Di cosa stiamo parlando?


In questo articolo vi sveliamo qualche curiosità sull’oggetto misterioso: il frigorifero. Come ormai nostra abitudine, “intervistiamo” l’oggetto misterioso e gli facciamo raccontare le sue origini.

 

“Non sono un armadio, anche se ci assomiglio…sono un frigorifero in legno del secolo scorso. Mi considero un’innovazione importante, prima di me il cibo veniva conservato in apposite ghiacciaie sotterranee caricate durante l’inverno con neve e ghiaccio. Le ghiacciaie erano anche uno dei luoghi prediletti per gli omicidi, però. Luoghi isolati, poco frequentati…
Avete mai sentito parlare del Castello di Montebello? Splendida rocca riminese dalla quale è possibile godere di una vista assolutamente sensazionale. Ebbene, la rocca è animata da una leggenda tenebrosa. Stiamo parlando della scomparsa della piccola bimba di nome Azzurrina (capelli azzurri e pelle molto pallida, era infatti albina) che sarebbe scomparsa un giorno di inizio estate mentre stava giocando con la palla. Quel giorno, la pallina rotolò giù per le scale e finì…dove? In un nevaio per la conservazione dei cibi, è ovvio! E da lì la bimba non tornò più.

Ora, al di là delle leggende, il sottoscritto (il frigorifero) rappresenta una delle innovazioni più importanti per la vostra abitazione! Non riuscireste mai a conservare il cibo senza la mia presenza e il mio lavoro.
Se poi volete tornare al vecchio metodo, costruendo delle personalissime ghiacciaie anziché disporre del mio utilizzo, siete liberi di farlo. Ma attenzione a giocare a palla nelle vicinanze!

Comunque sia, la “conquista del freddo” (come la chiamano gli storici), e cioè l’invenzione della macchina frigorifera (sono sempre io, eh!) viene fatta risalire al lontano 6 maggio 1851 ad opera dello statunitense John Gorrie.
Il mio difetto di gioventù più grande era il seguente: disperdevo il gas evaporato dal processo di creazione del freddo ed ero soggetto ad una forte perdita di energia prodotta. Per questa ragione un gruppo di studiosi ed ingegneri successivi a Gorrie (stiamo parlando del tedesco Windhausen, dell’inglese Reece e del francese Charles Tellier) realizzarono un “ciclo chiuso” con recupero del gas evaporato che mi permise di risultare molto più efficiente!


Per chi se lo fosse perso, questa è la foto postata la scorsa settimana nella nostra pagina Facebook:

quand'è nato il frigorifero


 

Parliamoci chiaro: io sono sempre stato fondamentale, anche quando ero giovane ed inesperto!
Parafrasando quel libro di qualche tempo fa (del quale hanno fatto anche il film) posso dire con cognizione di causa che “Io sono leggenda”. È soltanto grazie al frigorifero che è possibile gustare cibi esotici ed orientali in capitali dell’Occidente quali Londra, Roma, Berlino…
Pensate però che il primo frigorifero domestico (e dunque ad uso familiare, quello nella foto) non era altro che un armadio in legno ripieno di ghiaccio (1913). Prima di allora furono costruiti frigoriferi professionali ad uso industriale per le grandi azienda e non per il cittadino comune.
Fu lo statunitense Alfred Mellowes il primo a realizzare nel 1915 frigoriferi analoghi a quelli moderni, ossia dotati di un compressore che produce il freddo localmente e autonomamente. L’idea fu talmente buona da spingere, tre anni dopo, la General Motors ad acquisirne i diritti e inaugurare una produzione in serie col marchio Frigidaire.

Tuttavia, dovete sapere che la mia vita non è sempre stata così facile e soddisfacente.
Nel recente passato, sono stato infatti accusato di contribuire all’allargamento del buco dell’Ozono (O3) per via del mio utilizzo di CFC (composti in grado di distruggere lo strato gassoso di protezione terrestre). Mi hanno persino additato come uno dei principali artefici del surriscaldamento globale.
Proprio per questa ragione, i frigoriferi di oggi utilizzano componenti chimiche differenti e adottano un sistema denominato No Frost (che velocizza il processo di evaporazione dell’acqua fredda) e un sistema di ventilazione interna che consente un’ottimizzazione del risparmio di energia.

Adesso vi dirò una cosa che probabilmente non sapete: un signore di nome Albert (Einstein) in collaborazione con il suo allievo Leó Szilárd (fisico e inventore ungherese) diede vita al cosiddetto frigorifero ad assorbimento (1930), che non ha parti in movimento, opera a pressione costante, e richiede solo una fonte di calore per funzionare.
Di recente sono tornati in auge queste tipologie di frigoriferi del mio vecchio amico Einstein, i quali consentirebbero un utilizzo più efficiente ed una durata più lunga nel tempo (a causa della minor quantità di parti mobili coinvolte nel processo). Ad oggi, però, il frigorifero segue ancora le tradizionali metodologie costruttive sviluppate nel corso degli anni dalla grande industria.

Non ho la minima idea di come mi evolverò in futuro, ma ora che conoscete la mia storia vi chiedo di usare un po’ di affetto la prossma volta che aprirete il frigo di casa vostra. Altrimenti ci arrabbiamo!

Il Frigorifero, per LocalJob