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Bulbo porta il verde indoor grazie ai LED

Questa settimana uniamo due dei temi di cui trattano le nostre interviste: il mondo della casa e quello delle startup, intervistando Tommaso Marzioni di Bulbo. Che hanno fatto parte, come noi, della TIM #WCAP Class 2014, nell’acceleratore di Bologna. 

Bulbo progetta e produce lampade a LED, ad alta innovazione tecnologica, per far crescere ortaggi, piante aromatiche, fiori e piante grasse. Il tutto 100% made in Italy. Ci siamo fatti raccontare le loro ultime novità, l’evoluzione che sta rendendo Bulbo un’azienda di livello europeo, cavalcando l’onda delle smart home e della home farming.

Per chi è pensata una lampada Bulbo? Ci descrivete la vostra tipologia di cliente?

All’inizio era il privato, l’appassionato di piante, poi partecipando a diverse fiere e saloni di design e arredamento -come il fuori salone di Milano- si è creato questo segmento di clienti a cui piaceva la luce, l’oggetto, l’idea di avere il verde in casa anche se non aveva mai piantato una pianta di basilico sul terrazzo. Anche chi ha la necessità di avere una pianta in casa ha trovato in Bulbo la soluzione al suo problema.

La partecipazione a queste fiere ha portato nuove relazioni e contatti che ci hanno permesso di trovare nuove opportunità. Diverse aziende hanno cominciato a richiedere Bulbo per i luoghi di lavoro, negozi che richiedono un piccolo allestimento, il primo addirittura è stato un negozio di occhiali a Brooklin che ci ha chiesto una parete di Quadra (una delle tre tipologie di lampade disponibili nel loro shop).

Quadra, uno dei modelli di lampada Bulbo con tecnologia LED.

Quadra, uno dei modelli di lampada Bulbo con tecnologia LED.

Poi nel 2015 abbiamo partecipato al salone del mobile, spostando il focus sulle cucine. Abbiamo collaborato con un paio di aziende per proporre una lampada specifica ad incasso per le loro cucine, mentre oggi all’interno del TIM #WCAP di Bologna stiamo facendo il primo lavoro di allestimento permanente in verticale, che verrà presentato durante il lancio della Call for startups 2016 il 30 marzo.

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Tommaso Marzioni di Bulbo

Secondo te qual è l’elemento che vi contraddistingue?

Il mercato dell’indoor gardening era inesistente tre anni fa; ora il trend è molto positivo, stanno nascendo progetti nuovi ogni mese. Però abbiamo notato che tutti hanno lo stesso approccio, cioè progettare un sistema chiuso, che funziona e limita molto l’interazione con chi usa l’oggetto. Noi abbiamo pensato di lasciare libero il cliente, di non sottostare a delle regole ferree, di rendere più libera la crescita della pianta. A al tempo stesso per quanto riguarda il design abbiamo voluto concentrarci molto di più sull’estetica dell’oggetto, renderlo un oggetto di arredamento, caratterizzato da un’identità. Desideriamo fortemente che il nostro marchio venga associato a qualcosa di bello.

 

 

Bulbo però non è solo design, ma è molto importante anche la parte tecnologica sulle lampade a led, e lo studio del terreno ideale, su questo cosa ci racconti?

Il tutto è partito da Lorenzo Antonioni, il fondatore, che ha fatto una tesi sull’utilizzo della luce led in campo agronomico, che ha iniziato ad informarsi riguardo all’illuminazione industriale Philips e Osram per le crescite di serre artificiali. Da qui ha cercato di utilizzare queste tecnologie spostandole su un piano legato all’arredamento a livello domestico.

Per noi è stata fondamentale la collaborazione con la facoltà di agraria dell’università di Bologna. Avere a disposizione un laboratorio che testa il tuo prodotto, simulando tutto il ciclo di vita della pianta, è di certo un valore aggiunto. Ogni lampada ha un set di accessori perfettamente ottimizzati, abbiamo cambiato alcune cose nell’ultimo periodo come la composizione e la porosità del terreno, il grado giusto di umidità, quelle piccole cose che però fanno la differenza. Sai che il tuo prodotto è stato testato e sperimentato completamente.

Qual è la lampada più venduta? E in quali paesi Bulbo va per la maggiore?

Cynara, uno dei modelli di lampada Bulbo con tecnologia LED.

Cynara, uno dei modelli di lampada Bulbo con tecnologia LED.

Probabilmente è Quadra small, subito seguita da Cynara che però è quella più riconoscibile; deve il suo nome alla somiglianza con il fiore del carciofo (Cynar).

Il nostro prodotto per natura deve estendersi su scala internazionale, perchè serve di più nei paesi con poca luce, quindi nel nord o nel sud del mondo, e nelle grandi grandi metropoli. Nel nord Europa, in particolare Francia, Germania, Paesi bassi, abbiamo molto successo, sono paesi che hanno un’attenzione particolare per tutto ciò che è la vita all’interno della casa.

Progetti futuri? Novità?

L’installazione verticale, che vedrete il 30 marzo al #WCAP di Bologna, potrebbe essere la vera novità del 2016, per ampliare la nostra offerta, abbiamo un prodotto inedito. Molti lavorano con le pareti verdi, ma un’illuminazione ad hoc fatta così non si era ancora mai vista.

Stiamo finalmente per dedicarci in maniera più approfondita al nostro journal, mettere a punto il nostro sito, e aprire una nuova rubrica. Vogliamo sviluppare anche una rivista online che seguirà varie tematiche, dedicate agli appassionati di coltivazioni, ai professionisti e ai nostri primi utilizzatori che vogliono raccontare le loro storie; insomma tutto quello che riguarda l’universo Bulbo. Ci occupiamo dell’universo del contadino indoor 2.0 che esiste ed è in via di espansione.