Per Gestione Separata Inps si intende un fondo pensionistico ideato per tutti quei lavoratori che, per diversi motivi, non hanno la possibilità di affidarsi ad una cassa previdenziale riferita al proprio mestiere. Riguarda, quindi, liberi professionisti, lavoratori occasionali ed autonomi.
Grazie alla legge numero 335 del 1995 e la riforma Dini del sistema pensionistico, con cui è stata introdotta, si cercò di tutelare tutti quei lavoratori che fossero esclusi da una tutela previdenziale, ed oggi sono circa un milione ad avere una posizione attiva. Ovviamente però ci sono delle restrizioni dei campi d’azione, una burocrazia non facilissima da decifrare e delle cose da sapere. Di seguito qualche consiglio su come gestire al meglio la propria da libero professionista.
Quali lavoratori sono obbligati ad iscriversi alla gestione separata?
Si è già fatto cenno ai lavoratori cui si rivolge la gestione separata Inps, tuttavia passiamo ora in rassegna quali siano i professionisti obbligati ad iscriversi alla gestione separata.
In primo luogo si ricordano quei lavoratori autonomi abituali non iscritti ad una cassa di previdenza autonoma. Sono compresi poi nell’elenco venditori a domicilio, anche questi con un contratto lavorativo autonomo, ma che abbiano una soglia di esenzione di cinquemila euro all’anno.
Si parla poi di borsisti o dottorandi, tutor universitari o per attività didattico-integrative, di recupero o propedeutiche. Con un reddito inferiore ai cinquemila euro e per una totale durata della prestazione occasionale pari a trenta giorni in un anno, la gestione separata Inps riguarda anche lavoratori che esercitano collaborazioni continuative e coordinate.
Per quei lavoratori autonomi occasionali non obbligati ad iscriversi presso una cassa autonoma di previdenza, con un reddito imponibile superiore ai cinquemila euro in un anno, persiste l’obbligo di iscrizione alla gestione separata.
Termini ed iscrizione alla gestione separata
Si deve effettuare l’iscrizione alla Gestione Separata entro, e non oltre, i trenta giorni dall’inizio della propria attività lavorativa. Sarà necessario compilare un modulo specifico, il modello SC04, che si potrà trovare facilmente sul sito dell’Inps. In questo modulo verranno inserite informazioni generali come dati anagrafici, il proprio codice fiscale, e segnalare quale sia la data di inizio del proprio lavoro. Basterà inviare il modulo correttamente compilato proprio via internet, ma c’è anche la possibilità di contattare il Contact Center Multicanale dell’Inps.
Per ciò che concerne il pagamento dei contributi questo verrà effettuato tramite l’apposito modello F24 ed i termini imposto dallo stesso. I contributi verranno pagati sulla base del reddito che viene realmente percepito all’interno dell’anno, infatti per questa tipologia di cassa non c’è un reddito minimale per il versamento dei contributi, il che vuol dire che si pagherà solo il dovuto in base a quelli che sono gli effettivi guadagni.