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Tari – Cosa non sappiamo sulla “Tassa Rifuti”

Ogni anno ci troviamo a dover pagare la “Tassa rifiuti”, meglio conosciuta come TARI. Sappiamo davvero di cosa si tratta e perché la paghiamo?

Cos’è la Tari? Introdotta al posto della vecchia Tares, la più nota Tari, è il contributo richiesto dal Comune per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani.

Chi la paga? Sono soggetti al pagamento della Tassa tutti coloro che possiedono o detengono, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte, suscettibili a produrre rifiuti urbani o assimilati.

Definizioni:

  • Locali: strutture stabilmente infisse al suolo coperte e chiuse su almeno tre lati verso l’esterno, anche se non conformi alle disposizioni urbanistico-edilizie.
  • Aree scoperte: superfici prive di “locali”. Rientrano tra le aree scoperte le tettoie, i balconi e i parcheggi scoperti.

Tutti coloro che sono assoggettati al pagamento della tassa, sono OBBLIGATI a presentare un’autodichiarazione al gestore ordinario del servizio. In parole povere: non c’è un’iscrizione automatica. Quindi, chiunque abbia la disponibilità di un immobile, sarà direttamente interessato a provvedere alla registrazione. Facciamo qualche esempio:

  • Un eventuale nuovo affittuario dovrà preoccuparsi del cambio, o eventualmente, della nuova iscrizione al tributo.
  • Un possessore di più immobili dovrà provvedere da sé all’autodichiarazione degli stessi.
  • Al momento del cambio di residenza, non ci sarà una registrazione automatica, ma bisognerà provvedere personalmente.
  • L’allacciamento delle utenze (gas, luce, acqua) non comporta l’automatica iscrizione alla Tari.

Abbiamo elencato le situazioni più comuni, ma potrebbero essercene delle altre. Il punto è lo stesso: l’iscrizione non è automatica. Secondo lo stesso principio, nel momento in cui viene a mancare la disponibilità dell’immobile, bisognerà provvedere personalmente anche alla cancellazione dalla tassa.

Come facciamo ad iscriverci? E’ necessario recarsi dal gestore ordinario del servizio (solitamente si tratta del Comune o della società che si occupa dello smaltimento) e compilare un apposito modulo.

Bisognerà indicare i m² calpestabili del relativo immobile, il numero degli occupanti (solo per le utenze domestiche) e la categoria di appartenenza.

Le categorie di appartenenza si dividono in:

Utenze domestiche (residenti o non residenti): superfici adibite a civile abitazione e relative pertinenze.

Utenze non domestiche: superfici diverse da quelle domestiche, tra cui le comunità, le attività commerciali, artigianali, industriali, professionali e le attività produttive in genere.

Informazioni utili:

  • In caso ci siano più occupanti per un solo immobile, l’obbligo d’iscrizione riguarderà soltanto uno di loro.
  • Il Comune non è obbligato a sollecitare i contribuenti in caso di ritardo. Quindi bisognerà sempre prestare attenzione alle scadenze.
  • L’entità dell’importo dipenderà dai m² dell’immobile, dai giorni di occupazione, dalla categoria di appartenenza e dal numero dei componenti dove richiesto. Un 5% aggiuntivo invece farà parte di un tributo alla provincia.

Ovviamente queste sono delle linee guida generali. Ogni Comune può disciplinare il tributo autonomamente. Quindi per conoscere nel dettaglio le riduzioni, le esenzioni, le esclusioni o per maggiori informazioni, rimandiamo alla lettura del regolamento del Comune di appartenenza.

Per i residenti a Bologna consigliamo la lettura del regolamento Tari del Comune.