Oggi la web agency di Roma Good Working dà un consiglio a tutti i nostri professionisti che hanno un sito web o che gestiscono dei social. Essere visibili nel web è importantissimo per trovare nuovi clienti. Parliamo quindi di piano e calendario editoriale.
Scriviamo per comunicare e comunichiamo perché abbiamo qualcosa di importante e valido da dire o, in alcuni casi, da vendere. Il mondo digitale è pieno di parole, quasi da esserne sommersi; diventa quindi difficile riuscire ad emergere dando visibilità ai propri contenuti. Difficile, ma non impossibile. C’è un’alternativa a quella di urlare più forte tentando disperatamente di soffocare le altre voci: ed è quella del lavoro costante e organizzato.
E qual è la migliore organizzazione, in termini di comunicazione online, se non quella che prevede la creazione, la gestione e l’utilizzo di un piano editoriale social media. Il piano editoriale, però, non va confuso con il calendario editoriale in quanto, come vedremo, sono due aspetti diversi della stessa medaglia: quella utile per saper gestire il proprio lavoro. Vediamo di cosa si tratta.
I vantaggi di un piano editoriale
Prima di passare a vedere un esempio di piano editoriale bisogna capire di cosa si tratta e perché conviene farlo. Volendo riassumere il piano editoriale è una sorta di
Un esempio molto concreto in questo senso è dal lavoro svolto dalla web agency di Roma Good Working dove i professionisti che vi operano lavorano programmando di comune accordo quelle che sono le strategie di ogni singolo progetto editoriale.
Infatti esistono piani editoriali per ogni progetto, sito o blog che si sta seguendo perché in ognuno devono essere presenti e indicati gli obiettivi da raggiungere partendo da quelle che sono delle ricerche (tramite i tool disponibili) sulla concorrenza, sul target al quale ci si riferisce, sui punti di forza e le criticità del progetto stesso. Il piano editoriale è un po’ una sorta di mappa concettuale, una sintesi delle ambizioni e di come si pensa di ottenerle con numeri e dati specifici e non ipotetici.
Con il piano editoriale si riesce a concentrare tutte le idee (anche quelle apparentemente più disparate) e a utilizzare a servizio di un unico obiettivo: quello di creare contenuti di qualità per far crescere il traffico sul sito o blog del quale ci si sta occupando. Perché la gestione di uno spazio online deve essere programmata e progettuale, con un lavoro di ricerca, studio e analisi importante.
Il calendario editoriale
Il calendario editoriale fa parte del piano editoriale è l’espressione pratica di ciò che si vuole realizzare, in base agli elementi che si è deciso di perseguire. Creare un calendario editoriale significa sapere chi, quando e come creerà quel determinato contenuto. Significa avere una visione d’insieme di quello che accadrà sul proprio blog o sito (o più di uno), potendo quindi poi verificare se gli obiettivi del piano editoriale sono stati raggiunti, con quali tempi e con quali modalità.
Bisogna fuggire l’idea dell’improvvisazione sempre e comunque. La comunicazione è arte e come tale figlia anche di intuizioni, ma queste possono essere valide solo se alle spalle c’è un duro lavoro di ‘normalità’. Le giocate di un fuoriclasse del calcio (tanto per concederci un esempio pallonaro) possono essere sensate solamente se poi c’è chi fa il “lavoro sporco”, ovvero chi per il resto dei 90 minuti di una partita produce giocate che magari non strappano l’occhio, ma che fondamentalmente sono quelle che portano il fuoriclasse di turno a fare gol, a raccogliere l’entusiasmo dei tifosi, sollevare trofei e finire sulle prime pagine dei media sportivi. Parentesi sportiva chiusa.
Tornando al nostro mondo di comunicazione, quindi, il calendario editoriale è la sintesi di ciò che bisogna fare. Un buon calendario, quindi, contiene i titoli di ogni singolo articolo, le parole chiave, le fonti alle quali attingere, le indicazioni redazionali e le date di assegnazione e di pubblicazione. Molto ovviamente dipende dalla dimensione del progetto e se su di esso lavorano uno o più persone. Anche se si trattasse di un progetto personale è però fondamentale avere chiare e indicate le informazioni per ogni articolo, in modo da potersi organizzare con il lavoro e offrire un servizio (anche a sé stessi) di livello. Qualora invece si trattasse di un progetto più grande con vari collaboratori si può poi condividere il file in cloud in modo che tutti possano essere sempre aggiornati e poter modificare le singole sezioni ogni volta che ce n’è bisogno.