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Fatturazione elettronica tra privati: come funziona

La fattura elettronica sta modificando in profondità non soltanto il rapporto economico esistente tra il privato e le Pubbliche Amministrazioni, ma anche la relazione che sussiste tra privato e privato. Scopriamo di più in questo articolo.

Fatturazione elettronica: il modello B2B

La fatturazione elettronica è oramai una realtà praticamente consolidata nel panorama economico e commerciale italiano.La fatturazione elettronica, introdotta attraverso la legge finanziaria del 2008, e fortemente voluta dall’UE per una regolamentazione più efficace dell’intero processo di acquisto (dalla creazione della fattura alla conservazione del documento stesso), sta modificando in profondità non soltanto il rapporto economico esistente tra il privato e le Pubbliche Amministrazioni, ma anche la relazione che sussiste tra privato e privato.
Per quanto riguarda quest’ultimo caso stiamo parlando della cosiddetta fattura elettronica B2B. B2B non è altro che l’acronimo di “Business-to-Business“, traducibile in commercio interaziendale e corrispondente proprio alla possibilità di realizzare transazioni economiche di tipo elettronico tra imprese differenti, e si distingue dagli acronimi B2G (“Business-to-Government“, quando le transazioni sono effettuate tra impresa e governo) e B2C (“Business-to-Costumer“, corrispondente al rapporto commerciale noto come vendita al dettaglio). Tuttavia, vale la pena sottolineare come l’obbligo di fatturazione elettronica B2B tra privati sia entrato in vigore solamente a partire dal 1° gennaio 2019, sussistendo per qualsiasi impresa indipendentemente dal settore all’interno del quale la stessa opera. Ma entriamo più nel dettaglio e analizziamo il funzionamento della fatturazione elettronica tra privati, oltre a far luce sulle sanzioni inerenti ad un’eventuale trasgressione delle norme.

Fatturazione elettronica

Generalità e caratteristiche della fatturazione elettronica tra privati

Il funzionamento della fatturazione elettronica tra privati è del tutto simile a quello della fatturazione relativa a transazioni eseguite nei confronti della Pubblica Amministrazione. Anche in questo caso, infatti, ritroviamo la possibilità per i privati di utilizzare il Sistema di Interscambio, vale a dire il sistema informatico gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate demandato alla ricezione delle fatture elettroniche (file), al controllo sulle fatture stesse e all’invio dei documenti alle varie Amministrazioni alle quali tali fatture sono destinate. Anche il formato delle fatture elettroniche tra privati è lo stesso delle fatture eseguite verso la PA (XML). Entrando in un’ottica legislativa, è stata la Legge di Bilancio del 2018 a stabilire le tempistiche relative all’entrata in vigore dell’obbligo di emettere la fatturazione elettronica tra privati: a partire dal 1° luglio 2018 la fatturazione è divenuta obbligatoria innanzitutto per le operazioni legate alla cessione di benzina e gasolio e ai subappalti nell’ambito di contratti per appalti pubblici; dal 1° settembre la fatturazione è stata estesa agli acquisti di beni dal valore economico complessivo maggiore di 155 euro (al lordo dell’IVA) destinati all’utilizzo per scopi personali e da trasportare all’infuori dell’Unione Europea; infine, è stato a partire dal 1° gennaio 2019 che la fatturazione elettronica tra privati è divenuta una realtà condivisa indistintamente a qualunque soggetto privato titolare di una partita IVA.

Le sanzioni: cosa succede nel caso in cui si trasgrediscano le norme descritte

Nel momento in cui i soggetti interessati dai provvedimenti sopra descritti non rispettino gli obblighi ai quali sono sottoposti, la fattura elettronica risulterà non emessa. Le sanzioni che toccheranno tali soggetti avranno un valore variabile dal 90 al 180% dell’imposta (a partire da un minimo di 500 euro). Inoltre, qualora la violazione delle norme non abbia avuto effetti sulla liquidazione dell’IVA la sanzione assume un valore fisso da 250 a 2.000 euro.