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Data Scientist: il futuro della statistica

Negli ultimi anni molti lavori si sono “modificati”, ovvero, il mercato ha mutato le loro dinamiche in base alle necessità, portandoli verso nuove frontiere.
E’ il caso degli statisti, che se prima dovevano esercitare la loro professione ad un livello più generale e teorico, oggi sono specializzati in campi ben precisi e il Data Scientist fa parte di questi.

Perché è un lavoro del futuro? 

Pensiamo alla mole di dati con cui abbiamo a che fare ogni giorno, in un mondo dove le informazioni sono tante e le risorse sono poche. I dati sono ovunque: online, in posta, in banca, al supermercato, tutte le scelte che facciamo diventano dati, dal post che abbiamo deciso di pubblicare su facebook all’e-mail che abbiamo inviato prima di andare a dormire. I dati aumentano con l’avanzare della tecnologia, ma la vera domanda è: cosa farsene di tutte queste informazioni?

lavoro-futuro-data-scientistUn lavoro dinamico:

Il Data Scientist raccoglie informazioni rilevanti attraverso i big data in maniera efficiente, e le elabora efficacemente in modo da renderle utili, aiutando l’azienda ad espandere il proprio business. A richiedere questo tipo di professione sono soprattutto le aziende grosse che hanno a che fare con un numero immenso di dati ogni giorno (si parla di miliardi di informazioni raccolte in tempo reale), e necessitano appunto di una figura che possa ottimizzare le risorse disponibili. Il Data Scientist deve quindi estrapolare le informazioni utili all’azienda attraverso un procedimento chiamato data mining.

Carriera e opportunità:

Se prima questa figura professionale lavorava in un ambito più “generico”, oggi deve specializzarsi per poter fare carriera, ma soprattutto deve saper utilizzare gli strumenti tecnologici e i software che permettono di raggruppare e analizzare i big data. Gli ambiti a richiedere sempre di più questo lavoro sono: quello finanziario, dell’e-commerce, assicurativo e del marketing, ma che si diffonde sempre di più anche nel mondo della logistica, dei trasporti, bancario, sanitario e scientifico.

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A Londra l’avvocato è “in affitto”.

C’è qualcosa che sta cambiando rapidamente nel mondo della consulenza legale londinese. A provare a disegnare come sta evolvendo il mercato è Il Sole24Ore, con un’intervista a Susan Bright, managing partner di Hogan Lovells per il Regno Unito e l’Africa.