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Il pelo del legno: cos’è e come trattarlo.

Da sempre il legno è protagonista nelle nostre case: la sua durezza e resistenza sono solo due dei motivi per cui tale materiale viene riproposto nell’arredo di interni ed esterni delle nostre abitazioni e non solo. Le superfici, per essere mantenute perfette, vanno però trattate e curate.


Che sia liscio, nodoso o venato, questo tessuto vegetale, più vivo che mai, è il materiale naturale per antonomasia che rappresenta il punto di incontro perfetto tra tradizione e innovazione. Tuttavia, come ogni materiale naturale che si rispetti, anche il legno richiede una manodopera continua, ma non impegnativa, affinché se ne preservino l’originale splendore e la qualità. Che siate amanti di pareti di pino o di tavoli in rovere naturale, quindi, è necessario che teniate a mente questi brevi consigli per salvaguardare la superficie del vostro legno o il rischio a cui andrete in contro sarà quello di veder rizzare il pelo del vostro comodino preferito.

Il pelo del legno:

cos’è? 

Se a preoccuparvi fino ad ora è stata la ricerca del pelo nell’uovo o la rimozione del pelo del vostro amico a quattro zampe, occorre che sappiate che esiste anche il pelo del legno. Il gioco di parole serve semplicemente a far luce su una possibile problematica che interessa la preparazione di un pezzo di legno grezzo o soggetto a nuovo trattamento.

Ma cosa si intende per pelo del legno? Si definisce in questo modo l’insieme di quelle fibre più superficiali del legno che, non essendo legate tra di loro, tendono ad alzarsi conferendo alla stessa superficie legnosa un aspetto ruvido al tatto. In particolar modo il problema si amplifica quando si tratta il legno con acqua o vernici: quando il legno torna asciutto in seguito al trattamento con una delle due sostanze, tali fibre restano alzate dando vita al problema prima esposto.

come si tratta?

Il metodo più rapido ed efficace è quello noto come carteggiatura : tale trattamento consiste nel passare la carta abrasiva, a mano o con un utensile elettrico, lungo la direzione delle fibre. Occhio però ad utilizzare questo strumento. Si è soliti infatti distinguere la carta abrasiva in base ad un numero, meglio noto come grana, che si trova stampato sul retro del foglio. Il numero da scegliere per l’azione di pulizia del legno, e quindi la grandezza della grana stessa, dipenderà ovviamente dalla tenerezza del legno da trattare. Vien da sé che un legno particolarmente duro può essere lavorato con una grana grossa mentre ne sarà sconsigliato l’uso sicuramente per un legno dalla natura morbida.

Ricordatevi ancora che la rimozione tramite carta abrasiva è facile e immediata. Tuttavia quello che viene facilmente asportato non può essere nuovamente messo a posto con la stessa facilità. Per cui, se si intende salvaguardare le superfici legnose, prima di procedere, è utile tenere bene a mente la natura del legno che si intende andare a “carteggiare”. Onde evitare di apportare danni visibili e permanenti potreste fare una prova su una porzione del legno non esposta. Per un lavoro di rifinitura più pulito, si consiglia la rimozione del pelo sia prima che dopo la finitura. Così facendo, state certi che rimarrete soddisfatti dalla “acconciatura” del vostro legno.